Il Borgo
La visita del centro storico di Gavi è di sicuro interesse sotto molti aspetti, in particolare per la qualità e l'importanza dei palazzi che si trovano nel centro storico.
Dal 1528, Gavi comincia la trasformazione da borgo medievale raccolto intorno al Castello a una vera e propria città nella quale importanti famiglie genovesi costruiscono ampi palazzi ristrutturando e trasformando le originarie e modeste abitazioni medievali.
Dell'antica cittadina, interamente circondata da alte mura che salivano sino al forte e l’accesso era garantito da quattro porte, oggi rimane soltanto il portino, conservato nella sua struttura originaria. I resti della cinta muraria sono visibili per la parte che sale al forte e lungo la strada che dal Portino degli Orti arriva sino al ponte sul Lemme. dove sorgeva la Porta di Parodi.
A decorrere dal XVI secolo, lungo l’antica via Maestra, in seguito denominata via Umberto I — oggi Via Mameli — si affacciano molti Palazzi di pregevole architettura alcuni realizzati mediante l’accorpamento e trasformazione di costruzioni preesistenti (Palazzo Baciocchi) altri costruiti ex novo (Palazzo Pinelli Gentile).
Posizionata sull’asse viario che collegava Genova con il nord Italia, Gavi era sosta privilegiata per chi era diretto o proveniva da Genova prima di affrontare il resto del viaggio.
Anche a Gavi era in uso il sistema dei Rolli, tipica e pragmatica istituzione genovese che ripartiva a turno sui proprietari immobiliari l’onere di ospitare i più illustri viaggiatori.
Pur non disponendo di una rilevazione sistematica dei passaggi, sappiamo che la città ha ospitato l’Imperatore Carlo V, Francesco I e Napoleone Bonaparte.
Con l'avvio del rinnovamento urbanistico, le famiglie che la Repubblica di Genova invia a Gavi per amministrare la città o che sono coinvolte nella gestione dell’apparato militare del Forte si radicano nel territorio e desiderano disporre di ampie e confortevoli abitazioni.
È interessante notare che i palazzi costruiti entro le mura, così come le ville nella campagna, avevano una funzione residenziale ma, allo stesso tempo, agricola. Tutti i palazzi dispongono di ampie cantine, normalmente adibite alla fermentazione e conservazione del vino che nella zona rappresenta da sempre una delle attività agricole più importanti.
A Gavi, si mescolano così, le ricche famiglie genovesi e notabili locali i quali riuscendo a conquistare anch’essi una posizione sociale, seguono l’esempio dei genovesi e si costruiscono dei palazzi. In particolare, possiamo notare come l’usanza genovese di decorare le facciate ad affresco, sia stata adottata anche a Gavi, sia per i palazzi nobiliari, sia per le costruzioni anche più modeste. Tale usanza rappresenta oggi un notevole patrimonio artistico ed architettonico.