I Palazzi

I Palazzi

La visita del centro storico di Gavi è di sicuro interesse sotto molti aspetti, in particolare per i palazzi che vi si trovano e la loro storia.
Palazzo Candia
Via Mameli, 10 /12
Antica famiglia di Gavi i cui membri hanno ricoperto innumerevoli cariche pubbliche e sono stati per generazioni notai. Innocenzo Candia il 31 luglio 1814 venne chiamato dal Generale Bentinck a far parte del Consiglio del Governo Provvisorio nominato a seguito della fine della Repubblica di Genova.
L’apparente modestia del palazzo non deve trarre in inganno, essi, infatti possedevano l’intero isolato che comprendeva tutta l’area compresa tra via Mameli, vico Rose e via Garibaldi, portando i gaviesi a definirlo il “quartiere delli Candia”.

Palazzo Montaldo
Via Mameli, 20 /22
I Montaldo erano originari del borgo omonimo situato tra Carrosio e Ronco Scrivia nel quale possedevano il Castello. La famiglia di origine feudale assunse notevole importanza nella Repubblica di Genova fino ad annoverare due Dogi. A Gavi si sono trasferiti probabilmente a seguito della decadenza del borgo natio. Al riguardo, bisogna ricordare che, in epoca antichissima la strada che dai Giovi o dalla Bocchetta passava ben in alto lungo il crinale, si avvicinava, nei pressi di Carrosio al borgo di Montaldo. Solo in seguito, la strada passò in basso determinando la perdita di importanza per Montaldo. Così, la famiglia si trasferì in parte a Genova e in parte a Gavi.

Palazzo Ayroli
Via Mameli, 31
Questa era una antica famiglia nobile genovese, Agostino Maria era Governatore di Novi, mentre il figlio Giò-Batta nel 1783 fu Doge della Repubblica.
La presenza della famiglia a Gavi è documentata con Agostino, Commissario della Valle del Bisagno e di Savona. Nel 1716 divenne proprietaria del palazzo dove ospitò i quartieri d’inverno per le truppe austriache comandate dal Botta-Adorno (1746). A seguito della nota rivolta popolare, le truppe austriache furono assalite dai paesani e il palazzo venne incendiato. In origine. Il palazzo era stato realizzato nel ‘400 dalla nobile famiglia Scribanis.
Il Palazzo, di grandi dimensioni, dato che sul lato del fiume scende sino alla piana sottostante, era in origine riccamente decorato come testimoniato dal recente ritrovamento di fotografie dell’800 dove appare nella sua forma originaria.
Il Palazzo ospitò Francesco I Re di Francia, Francesco VI Duca di Mantova e nel 1625 il Maresciallo Lesdighieres.

Palazzo Lomellini
Via Mameli, 42
La famiglia era una delle più antiche e ricche di Genova dato che, oltre ai traffici commerciali con le colonie avevano in concessione lo sfruttamento del corallo sull’isola di Tabarca (Tunisia).
Alla repubblica di Genova hanno dato un’innumerevole lista di ambasciatori, senatori, governatori, procuratori e militari. Stefano Lomellini di Giò-Francesco fu Doge nel 1752 e risulta essere il proprietario del Palazzo.
Nel corso degli ultimi due secoli passa di mano diverse volte, tra cui la famiglia Borlasca e Cambiaso. I diversi passaggi di proprietà non giovano alla proprietà che, dapprima viene suddivisa in due parti e in seguito il piano terra viene trasformato eliminando l’androne di ingresso e, pochi anni dopo, sopprimendo i decori originari.

Palazzo Rocca-Sertorio
Piazza Martiri della Benedicta
Di imponenti dimensioni e riccamente decorato, rivela la propria importanza se visto dalla corte orientata verso sud. La famiglia Rocca è una antica famiglia genovese. A Gavi ne troviamo traccia a partire dal 1566, con Lorenzo che è Console della repubblica in Gavi.
Alla fine del 1700 Pompeo Rocca, insigne giureconsulto, viene incaricato di una delicata missione a Torino per definire con il Re i confini tra i due Stati. Per le sue qualità, viene ascritto nel 1781 alla Nobiltà genovese e diventa Senatore.
Fu munifico e provvide a finanziare l’ampliamento dell’ospedale di San Giacomo di Gavi. Sua figlia Geronima (detta Momina), ultima discendente della famiglia sposa il Marchese Nicolò Sertorio, portandogli in eredità il palazzo.

Palazzo del Capitano
Via Mameli, 44
Attuale sede del Municipio, è un edificio risalente al secolo XIII con elementi decorativi e strutturali che sono stati messi in evidenza da un recente restauro. Sulla facciata vi sono arcate in pietra a sesto acuto, due al piano terreno e due al primo piano.
Al primo piano sottili colonne sormontate da capitelli con foglie rivelano la presenza di due trifore, sormontate da una cornice scolpita a motivi geometrici tipici dello stile gotico.

Palazzo Bertelli

Via Monserito
Appartenuto a una nota famiglia di artisti gaviesi, presenta una facciata originale, in particolare le due figure che sormontano il portone d'ingresso.

Palazzo Pinelli
Via Mameli, 70
Attuale sede di farmacia, è ancora ben conservato ed è possibile ammirare nella sua interezza quella che era la facciata del prestigioso palazzo.
Sono ancora ben visibili le decorazioni attorno alle finestre e lo stemma nobiliare sovrastante l'ingresso colonnato; di notevole interesse è anche l'ingresso opposto che si affaccia in via Garibaldi realizzato nel 1600 da Costantino Pinello, restaurato in tempi recenti rispettando il progetto originale che rispecchia in tutto e per tutto l'architettura degli antichi palazzi del centro storico genovese.
I Pinelli sono antica famiglia consolare genovese, Agostino dopo una intensa vita di attività pubbliche, viene eletto Doge nel 1555.
Il Palazzo rimane di proprietà dei Pinelli sino al 1813, quando venne acquistato dai Marchesi Serra che lo ristrutturano. Venduto nel 1948 è caduto in abbandono sino al 2003 quando è stato interamente ristrutturato. Nel 1805 vi alloggiò Napoleone Bonaparte di passaggio a Gavi, diretto a Genova dopo essere stato incoronato imperatore a Milano.

Palazzo Reggio-Romano
Via Mameli, 61
Ancora oggi rivela la foggia medievale ed è l’unico che ha mantenuto la struttura originaria con gli archi in pietra a sesto acuto. Alla metà del 1600 venne venduto ai Reggio, anch’essa antica famiglia genovese la quale, ricoprendo incarichi pubblici per la repubblica era presente in zona sin dal 1500. Nel 1811 fu venduto alla famiglia gaviese degli Allignani di cui Teresa lo portò in dote a Leopoldo Romano, membro di una storica famiglia gaviese di grandi benefattori.

Palazzo da Passano
Via Mameli, 67
Presenta una bella facciata dipinta. Una parte del palazzo era stata accorpata al palazzo Reggio (probabilmente Marina da Passano ha portato questa parte in dote a Leopoldo Romano rimasto vedovo di Teresa Alignani) e non essendo stata interessata dalla ristrutturazione permette di vedere, ancorché molto sbiadito lo stemma della famiglia Borlasca. Nel 1698 la proprietà risulta attribuita allo «Spett. Carlo Borlasca del fu Giacinto» e nel 1710 al Sig. Cesare Borlasco. I Borlasca erano una famiglia molto antica originaria del borgo di Borlasca (oggi frazione del comune di Isola del Cantone) dove erano feudatari e vivevano nel castello. Erano Cavalieri di Malta, scienziati musicisti e notai. Agostino Borlasca fu membro del Consiglio del Governo Provvisorio nominato il 31 luglio 1814 dal Generale Bentinck a seguito della fine della Repubblica di Genova. Nel 1528 furono ascritti all’albergo genovese degli Uso di Mare.
La proprietà era molto estesa, poiché si estendeva nel 1600 sino a via Magione ad ovest e a via De Simoni da cui si accedeva ad un ampio cortile, tuttora esistente.
All’inizio del XIX secolo la proprietà passa ad un ramo della nobile famiglia da Passano. Abbiamo poche notizie storiche sulla loro presenza a Gavi anche se la presenza della famiglia è documentata in zona con Filippo che nel 1586 fu signore di Bagnasco e nel 1589 Conte di Mornese di cui un suo discendente, Antonio fu doge di Genova. A Gavi risultano presenti nel XVIII secolo con diverse proprietà (cascine Sopraripa Zerbetta, Lugarara, Morgassi Ca’ Antiga). Angelo Alberto (coniugato con Teresa Reggio), il figlio Nicolò Gerolamo nato nel 1739 (coniugato con Teresa Gentile).
Nel 1800, appartenne al ricco commerciante di Gavi Mazzarello.

Palazzo Reggio – Gropallo
Via Mameli, 74
Fu realizzato nel 1709 dal Colonnello Giovanni Battista Baciocchi accorpando due piccoli edifici medievali, alzandolo di un piano e realizzando un ampliamento verso via Ospedale. Il Colonnello Baciocchi, di antica famiglia nobile genovese, apparteneva a un ramo trasferitosi in Corsica nel 1500. Tornato nel continente avendo scelto la carriera militare, ebbe diversi incarichi militari fra cui al Priamar di Savona, giunse al Forte di Gavi all’inizio del 1700. Qui, sposò Giacinta Gatti, appartenente ad una nobile famiglia genovese trapiantata a Gavi sin dal 1500. La moglie portò in dote gli immobili di via Mameli, che modificati e ristrutturati furono il loro palazzo familiare. La famiglia ebbe notevole fortuna, arrivando possedere molte proprietà terriere nei dintorni.
Il palazzo pervenne per successioni ereditarie a Giovannetta figlia di Giulio, cugino di Felice Baciocchi marito di Elisa Bonaparte sorella di Napoleone.
Giovannetta, alla morte del padre vendette tutte le proprietà di Gavi tra cui il Palazzo che fu acquistato dal Marchese Giacomo Reggio. Oggi il palazzo è di proprietà dei discendenti Marchesi Gropallo.

Palazzo Borlasca
Vico Magione
Nel 1798 risulta essere di proprietà di Agostino figlio di Gerolamo. Il palazzo omonimo fu costruito in origine da Stefano Lomellino che in seguito lo cedette ai Borlasca.
Gli immobili dei Borlasca si estendevano anche ad alcuni nuclei abitativi e rustici di Via Magione, e includevano parte della costruzione che (almeno sino a pochi anni or sono), si affacciava su un vasto cortile chiuso da un portale sovrastato dallo stemma dei Cavalieri di Malta, dove era allocato, già all’inizio del XIII secolo, l’Ospedale Gerosolimitano.
Nel 1529 ospitò Carlo V. L’Imperatore è di passaggio a Gavi nel mese di ottobre 1529 andando verso Piacenza dove lo attendeva Clemente VII per concludere la pace e il 20 marzo1533 andando verso Genova.
Il Principe Filippo (figlio di Carlo V) passa da Gavi il 13 dicembre 1548 andando verso Alessandria e Milano e vi ripassò nel 1552.

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